Quando, nel 1997, ho iniziato a lavorare come architetto, il prefisso w.w.w. non inglobava ancora tutto lo scibile umano. Il modem era una scatoletta rumorosissima, che veniva accesa solo lo stretto indispensabile, perché il collegamento si pagava a decimi di secondo.
 
Se avevamo bisogno di cercare spunti, ispirazioni o informazioni per un progetto, consultavamo libri e riviste, sfogliavamo pagine per ore e ore e segnavamo quelle più interessanti con post-it oppure con striscioline di carta di vario colore. Capitava sempre poi che, nonostante i post-it,   quando cercavi una cosa, non ti ricordavi mai dove l’avevi vista o dove avevi messo il libro o il giornale. E così era un continuo scartabellare tra chili e chili di carta stampata.
 
Le riviste di architettura e arredamento erano un indispensabile strumento di lavoro, facevano bella mostra sugli scaffali e, anche dopo anni, non si riusciva mai a buttarle via.
 
A DUTCH FAMILY HOME IN AN OLD KINDERGARTEN BUILDING | THE STYLE FILES
www.style-files.com
 

In poco tempo e in modo impercettibile, il mondo del web ha preso il posto di quello di carta e ora, quando devo cercare un’immagine o un’informazione non faccio altro che digitare poche parole sul mio smartphone e, ovunque io sia, ho accesso ad una serie infinita di ispirazioni, che salvo in bacheche virtuali, senza impazzire a mettere post-it per poi non ricordare più a cosa si riferivano.
 
Ho migliaia di foto e centinaia di cartelle di files con ogni tipo di informazione e, selezionando un tasto a forma di stellina, posso salvare i siti più interessanti tra i miei preferiti per consultarli comodamente in qualsiasi momento. Posso anche abbonarmi a riviste online per averle, con un tocco di dita, a portata di tablet.
 
Adoro la tecnologia, ne sono una grande fan e non riuscirei più a farne a meno ma, in tutto questo, ancora non c’è nulla che riesca ad eguagliare il piacere che provo nello sfogliare una rivista carta.
Mi piace ancora rovistare tra gli scaffali del giornalaio, sfilare le riviste dai loro mucchi stretti stretti per sbirciare le copertine, perché già dalla copertina intuisci se ti piacerà quello che c’è dentro. Sfogliare una rivista e scoprirne i contenuti pagina dopo pagina è un piacere molto più sottile della ricerca sul web.
Tra tutte quelle copertine ce n’è  una che mi cattura sempre in modo particolare e non è mai successo che la lasciassi lì, sullo scaffale del giornalaio.

Ogni copertina è un colpo di fulmine, e ti fa esclamare  
 
 
 
 
Anche lì, sulla prima pagina, le immagini sono sempre di ambienti semplici e familiari, caldi e vissuti, e già con quella prima immagine ti raccontano una storia. Oltre la copertina, poi, di storie ne trovi tante e tutte reali.
 
E’ una rivista che parla di case che esistono davvero, abitate davvero e che vengono raccontate con le parole dei loro proprietari, con le loro emozioni.
 
Sono case con una carta di identità, un volto, un luogo.
 
 
 
 
Le pagine di questa rivista raccontano che oltre il lavoro di un progettista, dopo il lavoro di un progettista, le case vengono ricamate dalla vita, arricchite dagli oggetti del cuore, ed è  in quel momento che iniziano a comunicare qualcosa, a dare emozioni. E’ naturale che sia così ed è la bellezza del vero abitare un luogo, lo capì anche  Le Corbusier, il grande architetto e maestro del movimento moderno, quando esclamò “è sempre la vita che ha ragione, l’architetto che ha torto”.

Ed è per questo che in queste pagine trovano spazio storie tanto diverse tra di loro, ad esempio storie di ambienti lineari e contemporanei, come questo, che ho trovato sul numero di marzo 2014, e che mi è piaciuto talmente tanto da fare una bella orecchia alla pagina e attaccarci un post-it, come facevo tanti anni fa,

A prima vista sembrava una di quelle tipiche case da rivista, curate in ogni dettaglio ma un po’ “finte” invece, girata la pagina, trovi la foto del piccolo abitante di questa casa, nella sua cameretta, in mezzo ai suoi giochi.

 

 E così immagini che quel soggiorno, ordinato e rigoroso, appena dopo il passaggio del fotografo è tornato alla sua vita, pieno di giochi e con i cuscini in disordine sul grande tappeto, come in qualunque casa in cui viva un bimbo gattonante.

 
 

 

E mi piace che il bagno della stessa casa sia stato fotografato con l’asciugamano sul lavandino, con i contenitori colorati in vista e con tutti i quei piccoli dettagli che fanno capire che non è un set fotografico, ma una casa vera.
Poi trovi articoli su case talmente ricche e vissute che non devi cercare i dettagli per capire che ogni particolare è l’espressione del gusto dei proprietari, che davvero abitano questi ambienti.

 

Leggendo gli articoli sul “prima e dopo” , capisci com’è emozionante progettare e realizzare la trasformazione degli spazi  e spesso queste trasformazioni sono talmente accessibili e realizzabili che  ti vien voglia di provare subito. 
 
 
Sono articoli che mi piacciono perché, leggendoli, capisci che basta davvero poco per dare un’aria nuova a qualsiasi appartamento che così, in maniera facile, con poche mosse, riprende vita e diventa più bello passarci del tempo, invitare gli amici, viverlo. E’ proprio quello che io chiamo HomeRefreshing, un soffio di fresco, un cambiamento leggero, un filo di trucco.
E’ una rivista di carta, come piace a me, in cui posso attaccare post-it, fare le orecchie e conservare per anni nella mia libreria ma è una rivista che ha saputo trasformare i suoi lettori in una community appassionata e fedele, che può partecipare alla vita del giornale attraverso i social network condividendo idee e domande.  
 
E’ una rivista con talmente tanti spunti e tutti diversi che ci vuole un mese a leggerli tutti
 
 
 
e non appena hai finito, sei di nuovo lì, dal giornalaio, a sbirciare tutte le copertine , cercando la tua preferita. 
 
Non l’ho ancora detto….mese dopo mese, copertina dopo copertina, la mia rivista preferita rimane sempre CASAfacile, con quel suo modo semplice di raccontare la vita delle persone e dei loro luoghi del cuore.
E il perché mi piace… è stato difficile smettere di raccontarlo…
 
Enjoy your Home! 
 
 
 

Una risposta a “Perchè amo CASA facile…”

  1. Avatar Antonio

    D'accordissimo con te. Da appassionato di arredamento acquisto anch io questa rivista. Leggera interessante e molto ricca di spunti.
    Sfogliare il cartaceo di una rivista non ha eguali secondo me … come la lettura di un bel libro del resto. Gli ebook reader sono fantastici perché ci puoi inserire innumerevoli libri ma il cartaceo ha quel fascino che un dispositivo elettronico non avrà mai.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *