“non c’è dubbio che l’occidente la miseria l’ha quasi sempre occultata, nascosta e rimossa, e anche la cultura del progetto – concentrata sui miti del benessere e del consumismo – ha evitato di confrontarsi con la condizione socio-antropologica di chi vive ai margini, nei “bassi” o nelle favelas, sotto i ponti o nelle baracche di lamiere”.
E poche righe dopo ci si chiede “È proprio vero che il design non si è mai occupato della povertà?”.
Ne avevo parlato in uno dei miei primi post , in realtà il Design nasce con una forte vocazione sociale e ancora oggi sono molti gli esempi di progettazione a basso impatto indirizzati a risolvere le necessità primarie dei paesi poveri del mondo.
Eccone alcuni:
Solar Bottle,
disegnata da Alberto Meda e Francisco Gomez Paz , è una bottiglia in grado di rendere potabile, in sole 6 ore, 4 litri di acqua grazie alla semplice esposizione alla luce solare. La maniglia, oltre al trasporto, serve per regolare l’angolo di inclinazione della bottiglia per migliorare l’esposizione alla luce solare nelle diverse ore della giornata.
L’utilità di questo semplice oggetto, pensato e studiato in ogni dettaglio, con la cura e l’impegno che si riserverebbe ad un oggetto destinato al mercato del lusso, è di immediata comprensione: permette di evitare le infezioni (tifo e colera ad esempio) dovute all’ingestione di acqua contaminata, in tutti quei paesi in cui purtroppo non c’è accesso a fonti di acqua potabile.
Rototanica,
progettata nel 2006 da Stefano Giunta e Francesco Anderlini, è un sistema tanto geniale quanto semplice per il trasporto manuale di 18 litri di acqua, una quantità che sarebbe difficile trasportare per lunghi tragitti e senza un mezzo di trasporto. Rototanica sfrutta il principio della ruota per agevolare gli spostamenti evitando di sollevare il carico, che verrà semplicemente fatto rotolare.
Il contenitore in polimero plastico, grazie alla forma rotonda ed allo spessore elevato, è in grado di resistere alle sollecitazioni che può subire durante un uso intensivo a pieno carico, anche su percorsi sconnessi.
Il manubrio metallico è progettato per garantire una presa ottimale e per essere facilmente smontato dalla tanica che, senza manubrio è impilabile.
E’ uno strumento utilissimo nei paesi in via di sviluppo dove non esiste una rete di distribuzione capillare dell’acqua. Questo progetto ha un valore aggiunto se si pensa al fatto che l’approvvigionamento idrico in questi paesi è delegato a donne e bambini, costretti a farsi carico di un peso enorme per lunghi percorsi.
Questo meraviglioso oggetto di design è, dal 2013, prodotto industrialmente, grazie al contributo economico di un finanziatore che ha voluto mantenere l’anonimato e grazie a enti e onlus che cooperano nel continente africano, viene distribuita gratuitamente in Burkina Fasu e nelle regioni Centroafricane e Subsahariane.
Waka waka (luce brillante in Swahili) è una lampada ad energia solare , nata per rendere accessibile il diritto all’illuminazione artificiale a quel miliardo e mezzo di persone (un quarto della popolazione mondiale) che ancora vive senza elettricità.
La distribuzione di waka waka nei paesi poveri del mondo è resa possibile da un sistema di sovvenzione incrociata. In pratica i ricavi ottenuti dalle vendite dei prodotti nei paesi occidentali, permettono di regalare questa lampada ai paesi più svantaggiati. Questo progetto della waka waka Foundation prende il nome di A.U.R.U.M , un acronimo per “Acquistane Una, Regalane Una al Mondo”. La mancanza di luce artificiale riduce notevolmente la qualità della vita e le lampade al kerosene usate nei paesi in via di sviluppo sono costose e pericolose. Questa lampada produce luce artificiale gratuitamente , grazie all’energia del sole e permette ai bambini di studiare in sicurezza anche durante le ore di buio.
Weaving a Home è un interessantissimo progetto dell’architetto Abeer Seikaly che ha lo scopo di trasformare una tenda, simbolo della vita nomade ma anche delle difficoltà dei rifugiati a causa delle guerre o degli eventi naturali, in un luogo sicuro e accogliente, dotato del comfort di acqua e luce. Questa casa, proprio come una tenda è leggera e trasportabile può essere aperta durante l’estate e chiusa per trovare riparo da freddo e pioggia durante la stagione invernale.
Il valore del Design risiede proprio nella sua capacità di cambiare, migliorandola, la qualità della vita nei suoi aspetti più normali, più quotidiani. Quando questo avviene in un paese con difficoltà, come negli esempi mostrati qui sopra, questo valore è esponenzialmente amplificato.
Perciò, se forse non esiste o non è immediatamente visibile, un’estetica della miseria, è vero che la miseria possiede al suo interno, nei suoi bisogni, un’enorme spinta progettuale.
A questi bisogni il Design ha la forza e il dovere di dare una risposta.
Enjoy Your Home!
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