A darmi il benvenuto alla fine delle mia lunga pausa di lavoro ho trovato, nella cassetta della posta, il nuovissimo catalogo IKEA.
Di solito ho un approccio bulimico con ogni nuovo magazine IKEA, letteralmente…li divoro.
La curiosità è talmente tanta che li sfoglio velocemente cercando di distinguere le novità dai prodotti storici e ripromettendomi di sfogliare le pagine con più calma alla prima occasione.
Questa volta è stato diverso.
Sì perchè, se è vero che ogni anno IKEA propone un tema principale: la cucina, la camera da letto, il relax della zona soggiorno, quest’anno la riflessione coinvolge il tema dell’abitare in maniera più ampia.
Mi sono accorta dalle prime pagine che non ci sono solo oggetti nel catalogo di quest’anno .
Non c’è solo l’invito a rendere più accoglienti le nostre case ma anche l’invito a rendere il vivere la casa più semplice e piacevole.
Più imperfetto e meno formale.
Il tema della storia che prende forma tra le pagine sono
le aspettative.
Non le aspettative buone, quelle che ci fanno attendere con emozione un evento particolare ma quelle che “mettono pressione, complicano le cose e ci fanno pensare che dobbiamo avere sempre il controllo di tutto”.
L’invito è quello di non farsi sopraffare dalle aspettative, per imparare a prendere la vita in maniera più semplice e godere delle piccole cose, senza troppi pensieri.
Così la zona pranzo diventa il luogo in cui stare insieme, (o anche da soli, in compagnia di un libro, della musica o una rivista), un luogo in cui condividere non solo il pasto ma anche progetti e racconti, in cui “organizzare cene meravigliosamente perfette”.
Ed è questo l’invito che mi ha colpito di più.
Perché è vero che spesso cerchiamo di organizzare tutto in maniera troppo perfetta, senza lasciare nessun dettaglio al caso, anche solo per una cena tra amici quando invece, per stare insieme con le persone più care basta davvero poco.
Dobbiamo quindi imparare a liberarci dalle convenzioni di una tavola coordinata, di uno spazio perfettamente studiato, di un menù troppo elaborato,
per non perderci il piacere dello stare insieme.
E se non c’è lo spazio per un tavolo da pranzo va bene un tavolino improvvisato per uno snack dell’ultimo minuto con gli amici più intimi.
Per la vita di famiglia, l’invito è quello di mescolare le funzioni, il gioco dei bambini e lo spazio relax, ad esempio.
Camera da letto, studio o soggiorno?
Funzioni diverse che convivono in poco spazio, per uno stile di arredo rilassato e informale.
Anche se, potendo evitare, non metterei mai un letto a castello in soggiorno, l’invito alla semplicità e al non avere troppe aspettative (di quelle stressanti, che ci impongono di essere sempre perfetti) lo trovo utilissimo e, se davvero fossimo capaci di metterlo in pratica, almeno tra le pareti domestiche eviteremmo moltissimi stress e frustrazioni inutili.
Avere aspettative infatti significa sì aspettarsi qualcosa
ma, a causa di questo, anche aspettare…aspettare di avere più spazio, più tempo, più organizzazione.
E così si perdono occasioni di stare insieme, semplicemente.
Forse vale davvero la pena liberarsi dalla tentazione di seguire sempre le regole.
Enjoy Your Home!
Tutte le immagini sono di Ikea
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