Questo post nasce da una serie di riflessioni che mi stanno accompagnando da parecchi mesi e che sono andate via via infittendosi dopo l’inizio dell’anno scolastico e dopo una serie di lunghe e piacevoli chiacchierate con una cara amica e bravissima insegnante. Tutte queste riflessioni, spero, prenderanno la forma di un articolo approfondito tra non molto tempo. La quantità di informazioni e di ispirazioni raccolte è però talmente vasta e variegata che posso tranquillamente iniziare a raccontarvi qualcosa sull’argomento senza correre il rischio di sprecare materiale ed argomenti.
Mentre facevo zapping sul web alla ricerca di informazioni per il blog, mi sono imbattuta in una foto di alcuni studenti seduti in una sala di un museo in cui troneggia la meravigliosa tela de La ronda di notte di Rembrandt.
Sono un’inguaribile ottimista quindi, nonostante i numerosi commenti al vetriolo sulla gioventù moderna, che hanno accompagnato questa immagine, io ho invece pensato che i ragazzi , non soddisfatti dalle misere didascalie che accompagnano i quadri di ogni museo del mondo, stessero solamente cercando sui loro smartphone, maggiori informazioni sulla vita e le opere di Rembrandt.
Ma, anche se stessero tranquillamente snobbando Rembrandt per guardare video insignificanti su Youtube, cosa dovremmo pensare? Che sono insensibili all’arte o che il mondo degli adulti non abbia dato loro gli strumenti per apprezzare l’arte in tutte le sue forme?
Propendo per la seconda ipotesi.
La sensibilità verso l’Arte, dall’architettura, alla scultura, alla pittura alla musica e la sensibilità verso la bellezza e la qualità degli oggetti che ci circondano si impara da piccoli ma, spesso, questa educazione viene trascurata, giudicandola quasi accessoria , se non addirittura superflua, rispetto alle materie scientifiche o tecniche .
La responsabilità collettiva degli adulti, soprattutto quando gli adulti hanno anche il ruolo di amministratori , architetti, designers, artisti o semplicemente educatori è quella di insegnare alle nuove generazioni, sin dai primi anni di età, l’importanza dell’arte e del buon design (inteso dal cucchiaio alla città).
Il posto migliore per far apprendere l’arte e la qualità del buon design ai bambini sono tutti quei luoghi in cui i bambini vivono durante il loro sviluppo: le loro camerette, le scuole, i musei, le biblioteche, gli spazi per le attività ludiche.
Senza voler toccare argomenti delicati e molto specifici sulle recenti teorie dell’insegnamento/apprendimento, il mio intento, oggi, è presentarvi degli spazi di qualità progettati tenendo conto delle esigenze di bambini e ragazzi, in funzione della loro età e del loro modo di imparare e di rapportarsi col mondo circostante .
Questi spazi accendono la curiosità dei giovani utenti verso ciò che li circonda, li fanno sentire in un ambiente adatto a loro e alle loro attività . Questi spazi, così belli e ben progettati, generano un forte senso di appartenenza: ” questo posto mi piace, ci sto bene, lo sento mio…” ed è sicuramente più facile imparare e relazionarsi con gli altri, quando ci si sente a proprio agio in un ambiente.
Questi spazi permettono, già ai bambini più piccoli, di prendere consapevolezza (vivendolo) di cosa significhi un buon prodotto di design (sia esso un’architettura o una piccola sedia) e questo farà di loro degli adulti che sapranno riconoscere, apprezzare e pretendere un buon design, una bella architettura e degli spazi urbani vivibili e ben progettati.
Non parlo solo delle scuole. Quando penso agli spazi per i bambini e i ragazzi intendo anche le biblioteche, in cui possono trovare un ambiente adatto a stimolare la loro curiosità e al loro modo di rapportarsi con la lettura. Intendo dei musei a misura di bambini e ragazzi, in cui possano toccare, interagire, sperimentare, imparare a conoscere, quindi ad amare la scienza e l’arte.
Ma intendo anche i parchi giochi , sicuri e ben progettati, con percorsi e attività che li aiutino a socializzare , a vivere, ad apprezzare e a rispettare gli spazi urbani.
Ecco degli spazi a misura di bambini e ragazzi , in cui i bambini possono, non solo stare bene e trascorrere del tempo di qualità ma anche imparare ad apprezzare l’eccellenza del buon design e alimentare la curiosità per il bello che li circonda di cui, crescendo, apprezzeranno l’importanza.
Compresa, forse, una sala di museo con una tela di Rembrandt.
Qui di seguito vi illustro una serie di spazi per l’infanzia e l’adolescenza che, grazie alla loro qualità, riescono perfettamente nell’intento di istruire integrando didattica e spazio architettonico.
Ho scritto delle brevi descrizioni ma, se volete approfondire, cliccando sulle didascalie verrete rimandati ai progetti dettagliati.
Come primo esempio, la Pine Community School, una piccola scuola privata in Australia , progettata da Riddel Architecture, gli ambienti e gli arredi riflettono l’atmosfera rilassata che intercorre tra bambini e insegnanti. Grandi finestre per far andare lo sguardo verso il verde, spazi da condividere e piccoli angoli privati in cui rintanarsi a leggere un libro.
1 Photography © Christopher Frederick Jones
Ed ecco un parco giochi coperto di 330 mq, costruito nel 2013 in giappone, da Shin Architects . In una parte dell’edificio, la divisione orizzontale tra i due livelli è costituita da una robusta rete sulla quale i bambini possono giocare liberamente, osservando i loro compagni al piano di sotto. I collegamenti verticali tra i due piani sono pareti da arrampicata, scivoli e scale. Si gioca in tutta sicurezza in uno spazio che , pur essendo un parco giochi, ha tutto l’aspetto di un’architettura “per grandi”.
2 – 3 – 4 – 5 Photography © Rohspace
Montpelier Community Nursery a Londra , progetto di Ay Architects. E’ un piccolo asilo di legno costruito in un giardino pubblico In Kentish Town. Grandi lucernai, orientati lungo l’asse nord-sud catturano la luce naturale . Spazio di gioco flessibile e grandi vetrate scorrevoli che accompagnano lo sguardo verso il parco giochi.
6 Photography © NickKane
Kindergarten e Family Centre , su progetto di Modus Architects , vincitore di un concorso per due scuole e una piazza pubblica in un nuovo quartiere residenziale a Bolzano. Soffitti alti, spazi ampi e grandi pareti finestrate. Colori sobri e arredi semplici.
7 Photography © Hannes Meraner
Nelle immagini seguenti, la Mc Auliffe e la Abbott-Downing Elementary School nel New Hampshire, progetto di HMFH Architects (cliccate sul link per vedere altri interessantissimi progetti) in cui l’architettura è disegnata per incoraggiare non solo gli obiettivi didattici ma per promuovere un determinato stile di vita che ha come finalità il benessere sia fisico che sociale dei bambini. Sono stati previsti numerosi spazi comuni in cui fare lavori di gruppo. Gli spazi sono aperti e i bambini possono abbracciare con un solo sguardo diversi ambienti della loro coloratissima scuola.
8 – 9 – 10 – 11 Photography © Ed Wonsek 2012
Kuromatsunai Junior High School (12) e Numata Elementary School (13- 14) a Hokkaido, Giappone, progetto Atelier BNK , 2007. Pavimenti in legno chiaro, pareti e soffitti bianchi, luce zenitale. Una grande luminosità e spazi di grande respiro.
12 Photography © koji Sakai
13 – 14 Photography © Fumiaki Sato
Qui sotto la nuova scuola in Piazza delle Erbe (pfp Architekten), nel centro storico di Genova. Un edificio sviluppato su cinque livelli progettato per ospitare circa cinquecento studenti. Cliccando sulla didascalia potete visionare il progetto completo.
15 – 16 photography © Anna Positano
Qui sotto, la colorata facciata e gli interni della Phoenix High School a Londra . Un progetto unitario in cui tipologia degli arredi ,colori e dettagli sono stati scelti e selezionati con la collaborazione degli insegnanti.
Comunicazione, interazione e sinergia per gli innovativi spazi dell’ Ørestad College , a Copenhagen. Il Progetto di questa scuola (una High School per ragazzi dai 16 ai 19 anni) di 3XN’ parte da una visione di apertura e flessibilità e riflette le più attuali tendenze che mirano al raggiungimento di un ambiente scolastico dinamico e vivibile.
Teorie didattiche e progetto architettonico perseguono la medesima finalità, che è quella di rafforzare il senso di responsabilità degli studenti e il graduale sviluppo dell’autonomia nello studio.
Qui sotto, la Hellerup School, sempre a Copenhagen , progettata da Arkitema (se andate al link avrete modo di vedere molti altri innovativi progetti di edifici scolastici) . Hellerup è una scuola con un’atmosfera speciale in cui, insegnanti e studenti, si tolgono le scarpe all’ingresso. Gli spazi non sono piatti ma sono modellati con scale, pedane, balconate e passerelle sospese dove i ragazzi possono muoversi in totale libertà.
La grande scala è il cuore dell’edificio e non è solo un elemento di collegamento verticale tra i vari piani, ma un luogo multifunzionale dove gli studenti si fermano a chiacchierare, dove si può fare lezione o guardare uno spettacolo o dove, ancora, i ragazzi si siedono per consumare il pranzo durante la pausa.
Le foto seguenti sono un ottimo esempio di effetto di uno spazio ben progettato. Sono tutte biblioteche pubbliche, ristrutturate grazie alla ” L!brary Initiative” una partnership tra la Robin Hood Foundation e il New York City Department of Education che, con la collaborazione di alcuni team di progettisti ha disegnato, costruito e arredato delle nuove biblioteche nelle scuole elementari, con l’intento di risolvere le difficoltà di lettura, molto diffuse tra i bambini delle scuole primarie, all’interno di un progetto di maggior respiro, che mira a combattere la povertà, sia economica che culturale, nella città di New York.
Dal 2002 sono stati raccolti oltre 40 milioni di dollari che hanno permesso di realizzare 60 biblioteche, che non sono solo asettici luoghi di lettura e di studio ma posti invitanti, allegri e istruttivi, nei quali i bambini amano stare. Questo aiuta a sottrarre molti giovanissimi a situazioni di rischio, incrementando l’istruzione e fornendo loro una maggiore possibilità di successo futuro.
Qui sotto, la Haunted Play House di Torafu Architects, è uno spazio all’interno del Museo di Arte Contemporanea di Tokyo. Questa installazione architettonica incoraggia comportamenti solitamente vietati in questo tipo di spazi, come ad esempio correre, toccare e fare rumore. Ecco che la galleria d’arte diventa un luogo piacevole .
28 – 29 – 30 © Photography Fuminari Yoshitsugu
Sarei andata avanti all’infinito a pubblicare foto di questi spazi che hanno l’importantissimo compito di costruire il futuro dei bambini, ma credo di aver dato comunque, con queste trenta immagini, uno spunto da cui partire per chi volesse approfondire l’argomento, perché questo vuole essere proprio un invito ad approfondirlo… L’architettura non è solo un argomento per architetti.
Nel 1957 scriveva, nel suo piccolo libro Amate l’Architettura:
” tutti devono pensare architettura, sentirne il dovere, cooperare ad essa, partecipare all’Architettura”
(Gio Ponti, Amate l’architettura, l’architettura è un cristallo, Rizzoli, Milano, 1957)
Imparare a “partecipare all’Architettura” significa imparare a partecipare al Sociale e il modo migliore per insegnare questo ai bambini è dare loro degli spazi adatti. Sarà più facile per loro imparare a comprendere il valore di ciò che li circonda e , forse, troveranno più piacevoli anche le sale dei musei.
Enjoy Your School!
Tra le preziose fonti per la stesura di questo post, la professoressa Martina Rigato, insegnante entusiasta , con la quale non mi stancherò mai di chiacchierare , l’articolo del blog australiano http://www.yellowtrace.com.au/architecture-for-children/ in cui mi sono imbattuta grazie alla telepatia di Google che capisce immediatamente quello che sto cercando e, naturalmente, il piccolo volume di Gio Ponti, Amate l’Architettura, Rizzoli, 1957.
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