Mancano poco meno di tre settimane all’apertura della Milano Design Week, i  cinque giorni dell’anno in cui Milano ferve di eventi creativi, manifestazioni, installazioni, tutto gravitante attorno al Salone del Mobile e al Fuori Salone.
Lo scorso anno il mio articolo sulla Settimana Milanese del Design aveva avuto come argomento la mostra a Palazzo Litta sull’Estetica della Miseria . 
Quest’anno ha attirato la mia attenzione l’apertura straordinaria al pubblico, dal 12 al 16 aprile , di uno spazio milanese nato lo scorso anno, sulla scia di Expo, e sul quale è importante mantenere accesi i riflettori.
 E’ il  Refettorio Ambrosiano,  che ospiterà, in occasione del Salone del Mobile,  l’installazione site-specific dell’architetto designer Anna Barbara, dal titolo UT UNUM che, contemporaneamente, regala una riflessione sul valore simbolico della luce e  offre uno spunto per la diffusione dei valori del Refettorio Ambrosiano.
Il Refettorio Ambrosiano non è semplicemente una mensa di Carità .
E’ un luogo in cui si offre, non solo un pasto, ma un momento di convivialità e di condivisione in uno spazio in cui convivono un’altissima arte culinaria, un buon progetto architettonico, dei buoni prodotti di design e delle belle opere d’arte. 
E’ uno spazio recuperato, è  la trasformazione di un vecchio teatro parrocchiale di periferia (il teatro parrocchiale di San Martino, quartiere Greco) in un luogo in cui l’arte e il design sono in grado di dare una risposta completa ad una necessità primaria.


Al semplice bisogno di un pasto, l’arte risponde trasformando delle eccedenze alimentari (di Expo prima, della grande distribuzione alimentare dopo) in eccellenze alimentari, grazie al sapiente lavoro volontario di Chef pluristellati  (durante il periodo di Expo e di cuochi e volontari appositamente formati, in seguito).


Alla  necessità primaria di un luogo riparato in cui soddisfare il bisogno fondamentale del nutrimento, l’arte risponde con uno spazio luminoso e accogliente, con arredi progettati da grandi nomi del Design internazionale e opere di artisti di fama mondiale .

La Caritas Ambrosiana ha immaginato questo spazio come un simbolo contro la cultura moderna  dello scarto. In un teatro abbandonato di periferia trasformato in luogo accogliente, materie prime destinate ad essere gettate via vengono trasformate in pietanze prelibate offerte a persone che, per colpa di eventi avversi, sono state messe ai margini della società. 
 Il Refettorio Ambrosiano è nato dall’iniziativa di Massimo Bottura (chef Modenese da tre stelle Michelin) e Davide Rampello ( ex Presidente della Triennale di Milano , direttore artistico del carnevale di Venezia, curatore del Padiglione Zero di Expo Milano 2015).
A questo progetto di solidarietà , supportato dalla Caritas Ambrosiana e dalla Diocesi di Milano hanno aderito  Chef pluristellati (sia italiani che stranieri) , artisti , designer di fama internazionale e sponsor  che, con un intento collettivo, hanno portato a termine la trasformazione di un vecchio teatro in un luogo in cui, al gesto di offrire un pasto a chi ha bisogno, si aggiunge il regalo di un cibo preparato con arte , di un luogo accogliente e di opere d’arte  e di design che ristorano l’anima e fanno sentire a casa (come i 13 tavoli  per ospitare fino a 90 persone) .
Perché il Refettorio è proprio questo, un luogo in cui il consumo del pasto è strettamente legato al conforto dello spirito.
Il refettorio nasce con il monastero ed è la sala in cui, una sola volta al giorno, veniva servito il pasto. Erano sale lunghe nelle quali i tavoli erano disposti lungo le pareti, con le panche da un solo lato,  in modo da lasciare libero il centro della stanza, sia per il servizio delle pietanze, sia per poter guardare il monaco che, durante il pranzo, leggeva testi sacri. 
La parola refettorio deriva dal latino Refectus, participio passato di Reficere che significa  riconfortare, ristabilire, guarire, ristorare. 
Ma reficere significa anche ricostruire, riparare, restaurare, ricuperare.
Un unico verbo per riassumere tutto quello che è si è riusciti a fare con questo progetto. 
Restaurare un edificio dismesso, recuperare del cibo destinato alla discarica e ristorare le persone più bisognose della città.
E’ la conferma di quello che ho scritto nel post dell’anno scorso :
forse non esiste un’estetica della miseria ma è sicuramente vero che la miseria possiede al suo interno, nei suoi bisogni basilari, una grandissima spinta progettuale.
Ed è a questi bisogni che il design ha la capacità ed il dovere di dare una risposta. 
L’apertura straordinaria in occasione della Milano Design Week, permetterà di ammirare da vicino la collezione di tavoli esclusiva,  disegnata  per Refettorio Ambrosiano da Piero LissoniItalo Rota,  Alessandro MendiniFabio NovembreOrigoni Steiner Architetti AssociatiMario BelliniPierluigi CerriAldo CibicMichele De LucchiTerry DwanGiulio IacchettiMatteo Thun e Patricia Urquiola.
 Inoltre Si potranno inoltre ammirare  opere d’arte dei maestri Enzo CucchiMaurizio NannucciMimmo PaladinoCarlo Benvenuto e Gaetano Pesce realizzate appositamente per questi spazi .
Apertura straordinaria per il pubblico:
da Martedì 12 Aprile a Sabato 16 Aprile 2016
Orari visite:
tutti i giorni dalle ore 15.00 alle 18.00
Una felice Pasqua a tutti.
Enjoy Your Home!

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