Nel 1929 Virginia Woolf pubblica il  saggio Una stanza tutta per sé. Il piccolo volume prende vita da alcune conferenze tenute dalla Woolf nei due college femminili di Cambridge, Newnham  e Girton, sul tema “le donne e il romanzo”, tema che lei prese come punto di partenza per toccare profondi e delicati aspetti sulla cultura, sulla creatività, sull’educazione e sulla condizione familiare e sociale delle donne del suo tempo.

Il saggio che è diventato il manifesto di tutta la letteratura femminista del ‘900, è stato oggetto di molte analisi ed è diventato un riferimento per lo studio della questione femminile del secolo scorso. Lo stile della Woolf è appassionante e fluido, pertanto, anche tralasciando il suo contenuto sociale, è   una lettura adatta e consigliata davvero a tutti.

Le sue parole sono un incoraggiamento e un augurio per tutte le studentesse che all’epoca hanno avuto la fortuna di ascoltarla e per tutte le donne che oggi hanno la possibilità di leggerla e di riflettere su quanto è cambiato in così poco tempo e di che conquista sia stata il riconoscimento del valore della creatività femminile, sia culturale che artistica. 
Questo post, in coincidenza con la festa dell’8 marzo, nasce dalla rilettura, casuale, del saggio di Virginia Woolf.  E’ un augurio per tutte le donne ( e per tutti gli uomini che hanno la fortuna di ritrovarsi delle magnifiche donne al loro fianco) ed è un invito a ritagliare, in ogni casa, degli angoli del sé. Angoli per la scrittura, per la musica, per la lettura, il cucito, per qualsiasi cosa vi piaccia.
Degli angoli in cui i vostri pensieri possano trovare sfogo o riposo, in cui le vostre idee possano fiorire, in cui la vostra cultura possa essere alimentata, in cui una vostra passione possa nascere o continuare a crescere.
  
Perché, oggi più che mai, proprio quando al di fuori degli ambienti domestici le donne hanno conquistato spazi e ruoli, all’interno delle abitazioni moderne, in cui le stanze spesso mescolano funzioni diverse,  lo spazio del sé è andato perduto. 

Ritagliate i vostri spazi, piccoli, accoglienti, privati, per ritrovare un po’ del vostro tempo, un po’ di voi , perché, se nella lotta continua all’ottimizzazione dei metriquadri, una stanza tutta per sé è un lusso spesso inarrivabile, un angolo tutto per sé è sempre possibile.




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Nel saggio della Woolf, all’inizio del racconto, lei scrive di come, assorta nei suoi pensieri, il giorno prima della sua conferenza camminasse sul prato dell’Università . Improvvisamente un uomo sbracciante e allarmato le corse incontro:

“(…) quell’uomo era un guardiano, io ero una donna. Questo era il prato del college e più in là c’era il sentiero. Soltanto gli studenti universitari e i professori avevano il permesso di passeggiare sul prato, il mio posto era il sentiero”.

Immagino che il sentiero rappresenti le convenzioni, l’obbligo di  dover camminare necessariamente lungo una strada tracciata, imposta da altri, senza la libertà di poter seguire un percorso istintivo. Il sentiero è la limitazione alla creatività femminile, mentre sul prato gli studenti e i professori passeggiano liberi, senza vincoli.

Infatti appena la Woolf ubbidisce all’ordine e ritorna sul vialetto di ghiaia, il pensiero che era appena affiorato nella sua mente, come un pesciolino dal fiume, scompare:
“Quando ritornai sul sentiero le braccia del guardiano si calmarono (…) avevano fatto scappare il mio pesciolino. Quale fosse l’idea che mi aveva fatto sconfinare così audacemente non lo ricordavo più.”

Questi angoli tutti vostri serviranno a non far scappare i vostri pesciolini, le idee che nascono dalla vostra creatività. Realizzate i vostri spazi con la vostra fantasia: colorati, minimali, vintage, rigorosi, poco importa. Ciò che conta è che li progettiate camminando sul prato, senza seguire il vialetto di ghiaia.
Enjoy Your Home!


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