Il 1° aprile scorso ho festeggiato 7 anni nella mia attuale casetta.
Un record che non mi sarei mai aspettata di stabilire perchè i 7 anni precedenti al  mio ultimo trasloco erano stati un po’ più movimentati.
Dal 2002 al 2009 infatti abbiamo cambiato ben 5 case in 4 città diverse (3 delle quali a più di 200 km una dall’altra).
Non facevo neanche in tempo a disfare tutti gli scatoloni che era già ora di imballare di nuovo tutto.
In particolare c’erano due fasi del rito di sistemazione della casa che sembravano essere legate in modo incomprensibile al fatto che, di lì a poco, ci saremmo ritrasferiti: le tende alle finestre e i quadri alle pareti. 
Non appena mi decidevo a piantare i chiodi nel muro, gli eventi ci portavano a cambiare casa,
Sarà per questo che qui, nell’ultima casa, ancora non c’è nulla di appeso  e, questa cosa, è diventata da un po’, motivo di discussione con gli altri membri della famiglia.
Sì, perché una casa con le pareti spoglie mette un po’ l’idea del non finito, del non personalizzato. A meno che non ci siano dettagli architettonici che arredano da soli, un muro spoglio il più delle volte mette un po’ di tristezza. 
Ecco una parete che non ha bisogno di quadri
Chissà perché, decidere cosa e come appendere alle pareti, provoca talmente tante indecisioni che, alla fine spesso si sceglie la soluzione più facile: non appendere nulla.
Piantare un chiodo in una parete del soggiorno, proprio sopra il divano, appare come un  gesto talmente definitivo da mettere ansia.
L’inconscio ci dice che quel quadro starà lì per sempre, a vegliare silenzioso sulle nostre serate davanti alla tv, sui nostri pranzi domenicali, stagione dopo stagione, più definitivo  e immobile degli affreschi di Michelangelo sulla volta della Sistina.
Quindi alzi la mano chi non ha tremato prima di sferrare la martellata al chiodo che avrebbe piantato definitivamente quel quadro proprio in quel punto della casa.
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Questo perché il nostro modo di vivere la casa è cambiato profondamente. Sentiamo e seguiamo gli influssi delle mode, raccogliamo le ispirazioni suggerite dalle riviste di arredamento e dal mondo sconfinato del web, ci lasciamo affascinare dalle tendenze e vorremmo che, l’aspetto della nostra casa, così come il guardaroba nell’armadio seguisse il cambiamento del nostro stato d’animo e dei nostri gusti.
E, se alcune cose  sono facili da modificare con l’andar dei mesi (un nuovo plaid per ravvivare il divano, delle nuove fodere ai cuscini, un nuovo complemento), cambiare i quadri alle pareti sembra essere una cosa alla portata solo dei collezionisti d’arte.
Ecco, questo è il pensiero che è venuto a me, piantando il mio primo chiodo dopo tanti anni: voglio poter cambiare, nel tempo, le immagini sulle mie pareti, scegliendo qualcosa che colpisce la mia immaginazione e che non mi costi una fortuna.
La soluzione possono essere delle belle fotografie, incorniciate in modo sobrio, come ad esempio 
è stato fatto qui:
Stessa cornice e disposizione rigorosa per lo sfondo di una zona pranzo
Ecco un esempio di come arredare una parete usando quadri e fotografie
Basta poco, quando il dettaglio è quello giusto
Ma io purtroppo non sono una fotografa e, per quanto sia legata  alle immagini scattate durante i viaggi, non posso dire che siano così belle da essere messe in mostra, seppure in casa mia.
 Così, cercando ispirazioni sul web, ho trovato il sito di Pixtury, che sicuramente molti di voi già conoscono,  perché ha colpito, oltre che me,  molti altri design bloggers. 
Pixtury nasce dall’intuizione di Michele di Magno ed è una galleria virtuale che  raccoglie , espone  e mette in vendita quadri e stampe su tela moderne   realizzate da  immagini scattate da fotografi , sia amatoriali che professionisti.
 Su Pixtury molti giovani fotografi da tutto il mondo trovano uno spazio per far conoscere ed apprezzare il proprio lavoro al pubblico, cosa di solito molto difficile e, inoltre, possono partecipare ai numerosi contest fotografici, che sono un modo per mettersi alla prova e confrontarsi con gli altri fotografi della community. 
La mission è quella di facilitare l’accesso ad elementi artistici di qualità nelle case di tutti. Quest’idea ha trovato il supporto di Oliviero Toscani, da sempre un sostenitore della necessità di diffondere l’arte al grande pubblico. Circa 60 foto di di Toscani, alcune delle quali utilizzate per le sue memorabili campagne pubblicitarie, sono state inserite nell’offerta di Pixtury e sono state disponibili per un periodo limitato di tempo (sigh…). 
Visto che Toscani me lo sono perso, starò attenta a  tenere d’occhio la galleria e la sezione Special Guest del sito, riservata ai fotografi famosi (al momento ospita ventidue immagini di Enrico Labriola).
 New Romantic , fotografia di Enrico Labriola, Special Guest su Pixtury
Le oltre 3000 immagini di questa galleria fotografica, (selezionabili per categoria ma anche per autore) possono essere acquistate, scegliendole in un formato adatto al nostro ambiente, tra i tanti a disposizione. 
La cosa che mi è piaciuta molto è la possibilità di avere, gratuitamente, l’aiuto online di un consulente di arredo che, in base allo stile dell’ambiente da arredare, seguirà il cliente nella scelta dell’immagine più adatta. 
E’ un servizio molto utile, soprattutto perché le immagini sono davvero tante. Io le ho guardate e riguardate più volte e, per scegliere quella che avrei sistemato sulla mia credenza, ci ho messo quasi una settimana.
 Erminio Vanzan su Pixtury
Fabrizio Ferraris su Pixtury
Come avete intuito le foto di architettura in bianco e nero sono quelle che sono maggiormente nelle mie corde, al momento, ma se avete voglia di sfogliare la gallery, scoprirete che il colore non manca
Simona Cristina su Pixtury

Enjoy Your Home!


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