Me ne rendo conto,
per i non addetti ai lavori, l’esaltazione di architetti e designer e il costante martellamento su blog, siti, riviste, su quanto sia superstrepitosa  la Milano Design Week può essere alquanto noiosa.
Si inizia a parlarne due mesi prima e si finisce due mesi dopo.
Un po’ come il Festival di Sanremo.
Per noi è una grande festa, si scoprono le nuove tendenze, Milano si trasforma in un vivace palcoscenico di esposizioni, installazioni, mostre e incontri.
E’ un’occasione per fare il pieno di novità e confrontarsi con i colleghi.

Yes, I know, for non-architects or designers, the never-ending talk about the Salone del Mobilecan all be a bit too much at times.
For an insider however, it is theevent of the year, a stage for new trends and exhibitions, and an opportunity to meet new people.



In  questo enorme e variegato carosello, prima che i piedi mi facciano male e prima di avere la testa e la scheda della macchina fotografica troppo piene, quest’anno ho deciso di fare tappa, prima di tutto, al Salone Satellite che quest’anno è alla sua ventesima edizione.

So as not to risk missing out due to sore feet, lack of camera memory card space – or physical memory space – I decided to kick off my trip by visiting the Salone Satellite which celebrated its 20thedition this year.

Stamattina ho varcato la soglia della Fiera e sono andata dritta al Padiglione 22 .
I visitatori erano ancora pochi, e i giovani designers ancora freschi e riposati, così sono riuscita a fare molte piacevoli chiacchierate.
Quest’anno tra i progettisti presenti al Salone satellite c’era una massiccia presenza di giovani provenienti da Giappone e Cina, a seguire  l’Europa del Nord con presenze da Finlandia, Olanda, Belgio e Germania, ovviamete erano presenti i nostri giovani designers, c’era una delegazione dal Politecnico di Milano, e qualche presenza dalla Spagna e dall’America del Sud (Argentina e Brasile) .

Avrei voluto fare un riassunto di tutti i magnifici lavori che ho avuto modo di apprezzare ma il racconto di queste due giovani designers Cinesi mi ha colpito particolarmente.

Upon arriving at the Milan fairgrounds, I headed straight for Padiglione 22’s Salone Satellite.
Away from the rush and push of the rest of the Salone, the young designers were energetic yet relaxed, and before too long I was casually chatting away with my new acquaintances.
This year, most of the young designers were from Japan and China, however there were also exhibitors from Northern Europe (Finland, Holland, Belgium, Germany), as well as Italy, Spain, Brazil and Argentina.
I would have liked to write about all of them, but l have decided to concentrate on the extremely interesting and inspiring work of two young ladies from China. 
BENTU DESIGN
Cina

Bentu è un brand indipendente nato nel 2012. La loro filosofia prevede la ricerca di un Design che si accordi con i bisogni quotidiani e che sia il risultato di un uso consapevole dei materiali e delle nuove tecnologie nel rispetto dell’ambiente. I loro progetti spaziano dall’ arredo indoor e outdoor, apparecchi illuminanti e decorativi,
Nella mia chiacchierata con le due giovani designers è emersa la loro preoccupazione per il grave inquinamento ambientale del loro Paese. L’industria produce molti scarti di lavorazione e il loro impegno riguarda anche un loro possibile riutilizzo.
Il grande agglomerato urbano di Foshan,  pur dando sostegno al lavoro con una delle più importanti produzioni industriali di ceramica e di cemento al mondo  è, d’altro canto, rensponsabile dei 4 milioni di tonnellate  di scarti di lavorazione prodotti ogni anno.
Il materiale di scarto prodotto dai cementifici e dalle industrie ceramiche, purtroppo non degradabile, viene trasportato (legalmente e non)  , nei remoti villaggi rurali, dove occupa interi appezzamenti di terreno, filtrando nelle falde acquifere con l’aiuto delle piogge.

Bentu is an independent design brand that was founded in Forshan, China, in 2012 and that works in the field of product design and innovation, as well as integrating design with manufacturing.
Bentu’s products are made for everyday use. 
Its lighting, home furnishing, outdoor furniture and wall decoration products are simple, free of unnecessary decorations and are all made with recycled ceramic industry waste materials.
The two young designers explained to me how one of their main concerns was the level of pollution in China.
Their hometown of Forshan not only boasts the largest ceramic industry in the world, but is also the world’s largest producer of ceramic waste.
This waste material is taken to remote villages where it is dumped illegally, polluting the land and its waterways. 

I giovani designer di Bentu sono consapevoli del fatto che l’umanità ha bisogno di produrre e consumare, per sopravvivere e non c’è modo di fermare la grande produzione industriale.
Ma non per questo è necessario ignorare il problema.
Il loro intento è usare gli scarti per produrre semplici oggetti di uso quotidiano.
Così gli scarti della ceramica e del cemento, sminuzzati, diventano il materiale principale per la realizzazione di tavoli, panche, librerie, sedie e lampade.
Un esempio sono queste sospensioni  Shang  realizzate nel 2015, oppure il tavolino Zhua, del 2014, con base in acciaio verniciato.
Gli stessi materiali riciclati vengono utilizzati per lo sgabello da bar e il tavolo Shen.

The designers at Bentu are aware of man’s need to produce and consume, as well as the fact that slowing down global industrial production is virtually impossible.
They do not however use this as an excuse to ignore the problem.
Their mission is to use waste materials to produce simple objects for everyday use.
Therefore, smashed ceramic and construction waste is used to produce tables, benches, bookshelves, chairs and lamps.
Take Bentu’s Shang (2015) lightshade for example, or its Zhua (2014) coffee table.
The same recycled materials are used to produce the “A” bar stool and the “Shen” table.

Lo stand di Bentu al Salone Satellite 2017

Bar Stool

Tavolo Shen
Tavolo Shen

Sul loro sito potrete vedere molti altri lavori, tutti caratterizzati da un’elegante pulizia formale.
Le creazioni e la filosofia di queste giovani ragazze è, oltre che l’espressione della loro specifica creatività, anche l’espressione dell’evoluzione del loro Paese nel quale la coscienza ecologica e  anche un nuovo modo di produrre (più qualità e meno quantità) inizia pian piano a prendere piede. Da grande fabbrica del mondo, la Cina inizia lentamente a investire sulla formazione dei suoi giovani, incentivando start up e finanziando ricerca e sviluppo.
E’ anche questo che si respira al Salone Satellite, non soltanto idee per nuovi oggetti di consumo ma come questi ragazzi vedono il mondo, ognuno dalla propria posizione, più o meno privilegiata.

Se quest’anno non avete avuto modo di partecipare, fateci un pensiero per il 2018, save the date, 17-22 aprile.

The Bentu website hosts a wide range of elegantly designed products.
The work and philosophy of Bentu’s young designers are not only an expression of their own creativity but that of the evolution that China is undergoing, where ecological awareness and new production methods (higher quality and smaller quantities) are taking root. 
China has begun investing in education for the younger generations, providing economic incentives for start-ups and financing research and development.
The most surprisingly inspiring aspect of the Salone Satellite was not only the new design production ideas, but also how young designers see the world, and interpret it through their differing points of view. 

Enjoy Your Home!

Traduzione a cura di Agenzia TLC

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